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Young forever a Modica

La collettiva Young forever apre la XIII Settimana della Cultura modicana e fa da battistrada alla rassegna Art is town, ambizioso progetto del curatore Francesco Lucifora che ha voluto costruire intorno all’evento inaugurale del C.o.C.A. (Center of Contemporary Arts) previsto per il prossimo 22 aprile alla presenza di Arturo Schwarz, un circuito di iniziative per favorire un incontro tra la Città di Modica e l’arte del presente, attirando a più livelli la partecipazione collettiva e orientandola verso una riflessione centrale: il ruolo della cultura e dell’arte all’interno della vita reale.
Young forever è stata inaugurata sabato 9 aprile a Palazzo della Cultura alla presenza del sindaco di Modica Antonello Buscema e dell’assessore alla Cultura Anna Maria Sammito.
Dieci le opere in esposizione, di altrettanti artisti “emergenti”: Alia Scalvini con “DD”, Andrea Martinucci con “Bei tempi”, Francesca Fiore con “Innesto”, Francesco Fontana con “Young forever”, Giuseppe Buzzotta con “Ad ogni sguardo cambiano le distanze”, Giuseppe Lana con “DRON 5”, Marco Bonafè con “City ruins”, Stefania Palmieri con “Considerare il mondo alla stregua di un sogno è corretto”, Stefania Zocco con “Alla ricerca della felicità”, Valentina Cirami con “Overture”.
Dal video all’installazione, dalla foto al disegno, ogni artista ha trovato il proprio linguaggio per interpretare il tema di “giovani per sempre”.

In foto: Francesco Lucifora, Antonello Buscema, Anna Maria Sammito

“Da lungo tempo –spiega il curatore Francesco Lucifora- era nell’aria una riflessione sulla condizione dei nuovi fantomatici giovani e della difficoltà, in generale, di essere presi sul serio: i giovani diventano, oggi più di ieri, categorie da nominare per cucire discorsi, programmi politici e
intenzioni sociali. Poi tutto cade nell’inesorabile oblio. Non era mia intenzione lasciare in aria queste tracce e non potevo perdere occasione di approfondire quel senso di frustrazione. Oggi l’anticamera del giovane si allunga, si estende: il rischio è la perdita della volontà e dell’orientamento. La questione viene posta a dieci artisti. Giovani.
Alia Scalvini spinge la visione al limite, da lontano: avvista il palazzo dove si svolge la mostra e immagina che un trampolino sia la speranza o il futuro negato.
Andrea Martinucci evoca l’eliminazione dei ricordi negativi, il tempo lavato dal dolore e il presente senza fondamento sul passato.
E se fossimo un innesto non riuscito!? Sembra risuonare dal lavoro di Francesca Fiore che punta al genere, alle differenze sessuali e agli stereotipati atteggiamenti di turno.
In linea con il Young per sempre, Francesco Fontana disegna il decrepito che incombe, che parte da dentro e forse dalla nascita.”

 
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