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Teatro ragazzi

“TEATRO RAGAZZI” NELLA SALA LAUDAMO DEL TEATRO VITTORIO EMANUELE DI MESSINA IN SCENA DALL’1 AL 24 FEBBRAIO

Il cartellone, dedicato soprattutto agli studenti delle medie inferiori, prevede nell’ordine “Il sogno di Alice”, “Trafficu ppi nenti”, “Cirano” e “Il cavaliere povero”. Sei repliche per ogni spettacolo

Quattro spettacoli con sei repliche ciascuno: questo il cartellone della sezione “Teatro Ragazzi”, che si svolgerà nella Sala Laudamo dall’1 al 24 febbraio ed è rivolto soprattutto agli studenti delle scuole medie inferiori di Messina e provincia.

Questo il calendario dettagliato dell’iniziativa del Teatro di Messina:

1, 2 e 3 febbraio “Il sogno di Alice”

9, 10 e 11 febbraio “Trafficu ppi nenti”

15, 16 e 17 febbraio “Cirano”

22, 23 e 24 febbraio “Il cavaliere povero”.

Due repliche al giorno, alle ore 9,30 e 11,30.

foto di scena: Cirano

Il sogno di Alice“, liberamente ispirato ad “Alice nel paese delle meraviglie” di Lewis Carroll, è di Valeria Alessi, anche regista e interprete insieme con Romana Cardile e Paolo Polito. “La fantasia, nell’essere umano adulto – scrive la Alessi – continua ad imporsi sotto forma di sogno. Il nostro inconscio ci trasmette immagini e sensazioni legate a timori, a desideri. Ogni sogno è un viaggio. L’Alice di Carroll, tramite il mezzo del sogno, compie un viaggio, che dalla fanciullezza la porta verso le paure e i timori incontrollati dell’adolescenza. Il sogno di Alice è il viaggio di Alice. È il viaggio che ogni bambino compie nella vita, nel suo percorso di crescita”.

Trafficu ppi nenti” è un libero omaggio a “Molto rumore per nulla” di Shakespeare, messo in scena a cura di Annibale Pavone e Angelo Campolo, con Livio Bisignano, Tino Calabrò, Simona Fiordaliso, Fabio La Rosa, Federico Pandolfino, Maria D. Terranova, Giada Vadalà e Ivana Zimbaro. Il mistero sulla vita di William Shakespeare ha favorito nel corso dei secoli teorie che hanno cercato di dimostrare come in realtà Shakespeare non fosse inglese, ma danese o australiano o toscano. Una di queste teorie vorrebbe che Shakespeare fosse addirittura messinese. 

“Cirano” è liberamente tratto dal capolavoro di Rostand “Cyrano de Bergerac” e interpretato da Alessio Bonaffini, Domenico Cucinotta (anche regista) e Mariapia Rizzo. Oltre alla struggente ad appassionante storia d’amore che coinvolge il triangolo Rossana/Cristiano/Cirano, il “Cirano” propone un livello di lettura direttamente connesso a tematiche teatrali e denso di spunti di riflessione sulla vita dell’artista. “Per questo il Teatro dei Naviganti – si legge nelle note di regia – propone uno  spettacolo che, oltre a portare avanti i punti salienti della trama (la storia d’amore che sicuramente fa immediata presa sui giovani spettatori; il sacrificio di un nobile cuore per la felicità dell’amata, esempio per grandi e piccoli; la bellezza dell’anima a confronto con quella esteriore), si apre ad una dinamica riflessione su alcuni principi dell’arte teatrale e dell’arte  in generale: il paradosso dell’artista ed i suoi conflitti interiori ed alcune considerazioni etiche e pratiche sul teatro.

Il cavaliere povero“, presentato dal Castello di Sancio Panza, è un adattamento da “Don Chisciotte della Mancia” di Miguel de Cervantes, scritto da Monia Alfieri che è anche regista e interprete, con Luisa Briguglio, Manuela Boncaldo, Martina Camano, Giuseppe Carullo e Veronica Zito.” Le avventure del cavaliere povero – spiega la Alfieri – si svolgono sotto lo sguardo benevolo del Cielo che parla un linguaggio di misericordia. Un Cielo carico di benevolenza, magnanimo e clemente; che gli mette accanto un servitore, fratello e alterego, la cui amicizia legherà le loro vite e i loro nomi in eterno: Don Chisciotte e Sancio Panza. Agiscono in scena due personaggi che pur essendo tradizionalmente contrapposti, si contaminano vicendevolmente, fondendosi talvolta l’uno nell’altro, dando la possibilità allo spettatore di vedere in trasparenza il miracolo di un’unica sostanza che tutto muove e pervade: il Cielo”.

SCHEDE SPETTACOLI

CIRANO

Liberamente tratto dal “Cyrano de Bergerac” di Edmond Rostand

Con Alessio Bonaffini; Domenico Cucinotta; Mariapia Rizzo.

Regia: Domenico Cucinotta.

Oltre alla struggente ad appassionante storia d’amore che coinvolge il triangolo Rossana/Cristiano/Cirano, il “Cirano de Bergerac” propone un livello di lettura direttamente connesso a tematiche teatrali e denso di spunti di riflessione sulla vita dell’artista.

Per questo il Teatro dei Naviganti propone uno  spettacolo che, oltre a portare avanti i punti salienti della trama (la storia d’amore che sicuramente fa’ immediata presa sui giovani spettatori; il sacrificio di un nobile cuore per la felicità dell’amata, esempio per grandi e piccoli; la bellezza dell’anima a confronto con quella esteriore), si apre ad una dinamica riflessione su alcuni principi dell’arte teatrale e dell’arte  in generale: il paradosso dell’artista ed i suoi conflitti interiori ed alcune considerazioni etiche e pratiche sul teatro -in un’epoca in cui l’artista viene letto prevalentemente come un fenomeno mediatico-

L’amore, l’ambizione, le trappole del successo, la coerenza con se stessi e l’anelito verso una bellezza che sia armonia tra anima e corpo, sono gli ingredienti di questa “lezione spettacolo”. Sono questi temi  che non mancheranno certo di appassionare ragazzi in un’età di formazione, epoca in cui questi argomenti si rendono urgenti e pressanti e diventano un lasciapassare per l’età adulta.

Il Castello di Sancio Panza

IL CAVALIERE POVERO

da “Don Chisciotte della Mancia” di Miguel de Cervantes

adattamento e regia Monia Alfieri

con Monia Alfieri, Luisa Briguglio, Manuela Boncaldo, Martina Camano,

Giuseppe Carullo, Veronica Zito.

Scene e costumi Vita Crupi

Disegni Davide Rotella

Collaborazione artistica Roberto Bonaventura

Direzione tecnica Marilisa Busà

Così è; ma non tutti possiamo essere frati, e molte son le vie per cui Dio guida i suoi al Cielo: la cavalleria è religione, e vi sono cavalieri santi nella Gloria.

Le avventure del cavaliere povero si svolgono sotto lo sguardo benevolo del Cielo che parla un linguaggio di misericordia. Un Cielo carico di benevolenza, magnanimo e clemente; che gli mette accanto un servitore, fratello e alterego, la cui amicizia legherà le loro vite e i loro nomi in eterno: Don Chisciotte e Sancio Panza. Agiscono in scena due personaggi che pur essendo tradizionalmente contrapposti, si contaminano vicendevolmente, fondendosi talvolta l’uno nell’altro, dando la possibilità allo spettatore di vedere in trasparenza il miracolo di un’unica sostanza che tutto muove e pervade: il Cielo.

Il SOGNO di ALICE

Note di regia

La fantasia, nell’essere umano adulto, continua ad imporsi sotto forma di sogno.Il nostro inconscio ci trasmette immagini e sensazioni legate a timori, a desideri.Ogni sogno è un viaggio. L’Alice di Carroll, tramite il mezzo del sogno, compie un viaggio, che dalla fanciullezza la porta verso le paure e i timori incontrollati dell’adolescenza. Così ogni personaggio del Paese delle meraviglie rappresenta lo sguardo confuso di una bambina che sta crescendo, di fronte a molte dinamiche del mondo adulto. I personaggi, infatti, sono ancora legati alla fantasia infantile ma nascondono in sé l’inquietudine e lo sbigottimento, rispetto al disincanto di un adulto nei confronti della vita. Ogni personaggio del Paese delle meraviglie ha in sé una forma di crudeltà, condizione necessaria per trasportare Alice dall’incantata isola dell’ingenuità infantile alla terra selvaggia e sconosciuta dell’adolescenza. Alice è candida, ma i personaggi attorno a lei, che le creano uno scuotimento emotivo continuo, sono frutto delle sue percezioni, rispetto al cammino di crescita che sta compiendo, sono sue creature.Il sogno di Alice è il viaggio di Alice. E’ il viaggio che ogni bambino compie nella vita, nel suo percorso di crescita. E’ un viaggio che, seppur intriso di aspetti emozionali inquietanti o crudeli, noi adulti, già bambini, dovremmo rendere per i piccoli viaggiatori il più possibile sereno e leggero. (Valeria Alessi)

TRAFFICU PPI NENTI
Libero omaggio a “Molto Rumore Per Nulla” di Sir William Shakespeare

UN PROGETTO TUTTO MESSINESE:

DAL LABORATORIO ALLA MESSA IN SCENA

di Annibale Pavone e Angelo Campolo

Il mistero sulla vita di William Shakespeare ha favorito nel corso dei secoli teorie che hanno cercato di dimostrare come in realtà Shakespeare non fosse inglese, ma danese o australiano o toscano. Una di queste teorie vorrebbe che Shakespeare fosse addirittura messinese. E gli appigli per supportarla non mancano.

In un articolo del “Times” in data 8 Aprile 2000 è riportato la tesi del Prof. Martino Iuvara di Ustica secondo il quale William Shakespeare sarebbe nato proprio a Messina sotto il nome di Messer Michelangelo Florio. Egli, di religione calvinista, secondo questa ricostruzione, dovette scappare dalla sua Messina alla volta di Londra a causa della Santa Inquisizione. Pare che il cognome della madre fosse Crollalanza e da qui a “Scrolla – la – lancia” che in inglese diventa “shake the speare”, il passo è breve.

Curriculum Registi

ANNIBALE PAVONE

Dopo il diploma alla Bottega Teatrale di Firenze diretta da Vittorio Gassman, inizia a lavorare, sempre in ruoli di spicco, con registi come Walter Pagliaro (Gli attori in buonafede di Marivaux), Giancarlo Cobelli (Re Giovanni di Shakespeare), Federico Tiezzi (Amleto di Shakespeare), Mariano Rigillo (Enrico IV di Luigi Pirandello), Ninni Bruschetta (Giulio Cesare di Shakespeare), Giampiero Cicciò (Lo stato d’assedio di Albert Camus e Perthus di Jean-Marie Besset). Ma per la sua carriera è fondamentale il sodalizio che lo lega al regista Antonio Latella con il quale da quasi vent’anni condivide un percorso professionale rivelatosi tra i più innovativi per il teatro italiano contemporaneo. Diretto da Latella, è da ricordare soprattutto nei ruoli di Starbuck in Moby Dick da Herman Melville (accanto a Giorgio Albertazzi e Marco Foschi), Estragone in Aspettando Godot di Samuel Beckett, Julian in Porcile di Pier Paolo Pasolini, Totò in Totò il buono dal racconto di Cesare Zavattini (su Antonio De Curtis) andato in onda su Rai Radio Tre nel 2006.

ANGELO CAMPOLO

Diplomato alla “Scuola del Piccolo Teatro” di Milano fondata da Giorgio Strehler e diretta da Luca Ronconi.  Come attore ha lavorato in diverse produzioni del Piccolo tutte dirette da Luca Ronconi. Nel 2009, diretto da Antonio Calenda , ha recitato in “Edipo Re” e tra i protagonisti di “Ultimo Giorno”. Nel 2008 ha recitato come protagonista al Piccolo Teatro di Milano ne  “La barca dei Comici” dai memoirés di  C. Goldoni, diretto da Stefano De Luca. Dal 2005 al 2009 ha lavorato con registi come Robert Karsen in “Madre Coraggio” e Armando Pugliese in “Chantecler”. Nel 2007 e nel 2008 è stato protagonista nelle stagioni di  Taormina Arte, diretto da Giampiero Cicciò,  interpretando il ruolo di Diego in “Stato d’Assedio” e quello di Giovanni Battista in “Salomè” .  Per il cinema ha scritto, diretto e interpretato il cortometraggio “A Domani” , vincitore del premio della giuria presieduta da Abbàs Kiarostami al Taormina film festival del 2002 e nel 2009 ha diretto il cortometraggio “Un’altra Matina”. Come attore ha debuttato nel 2009 in  “La Prima Linea” diretto da Renato De Maria. In tv ha debuttato nel 2008 come protagonista di puntata in “Distretto di Polizia 8” per la regia di Alessandro Capone, proseguendo a recitare nella stessa fiction l’anno successivo diretto da Alberto Ferrari. Di recente ha preso parte al cortometraggio “Il volo” diretto da Wim Wenders. Dal 2002 è direttore artistico di “Daf – Associazione Culturale”.

 
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