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Sgarbi visita in anteprima la mostra di Catania con Parisot

 

CATANIA, 10 dicembre – “Che un disegno della Sant’Agata sia o non sia di Modigliani è cosa ben diversa da questa mostra, fortemente didascalica, utile perché tanti giovani vengano a capire qual era l’anima di questo grande italiano, Amedeo Modigliani, forse il pittore del ‘900 più di tutti dotato di anima, e l’anima è il tema religioso per eccellenza”. Così il critico d’arte, Vittorio Sgarbi commenta, al termine della visita inaugurale con i giornalisti, la mostra “Modigliani, ritratti dell’anima” in programma al Castello Ursino di Catania da domani e fino all’11 febbraio 2011.

 

 

da sn. Salvo Russo, Ferrera, Sgarbi, Parisot, Stancanelli (foto A. Parrinello)

 

 

 

Sgarbi si congratula con gli organizzatori – gli Archivi Modigliani di Roma, il Comune di Catania e la Galleria Side A – sottolineando come “con pochi mezzi e non potendo contare sui prestiti delle grandi collezioni, siano stati comunque capaci di documentare in modo estremamente sensibile lo ‘spirito di Modigliani’Ritratto di Agatae a Modigliani, Sgarbi aggiunge: “Non tocca a me fare la perizia, quello è compito degli Archivi, Parisot potrà rispondere”. Poi aggiunge: “E’ la prima volta che una mostra su Modigliani mi incuriosisce e mi diverte: per il bell’allestimento teatrale, per la documentazione storica. Una capacità suggestiva e letteraria molto evocativa. Tempo fa feci anch’io qualcosa su Modigliani per Spoleto e Salemi con pezzi della Collezione Moratti, ma neanche la mia mostra aveva incuriosito come questa. Ho anche visto un’opera della Akhmàtova: e tutto questo soverchia di gran lunga quella che pensavo fosse un’occasione devota, con una specie di riconoscimento alla grande Santa che domina la città di Catania. Credo tutto ciò sia un piccolo miracolo che prova che Sant’Agata, di Modigliani non di Modigliani, è sopra Catania e la protegge”. e questa sua capacità di toccare le corde della nostra sensibilità più intima e più segreta. Cosa che rende questo artista così straordinario”. In merito all’attribuzione dell’inedito

Per il sindaco Raffaele Stancanelli la mostra, voluta e organizzata dall’assessore alla cultura e ai grandi eventi Marella Ferrera, è “un grande salto di qualità per Catania che ci mette in condizioni di dire che, poco alla volta, stiamo superando l’emergenza degli anni passati anche attraverso questi eventi graditi e attesi non solo dai catanesi ma anche dai viaggiatori di passaggio. Sono grato a Marella che ho voluto in Giunta proprio perché desse un impulso in tal senso all’offerta culturale della città, e ringrazio l’intervento degli sponsor privati grazie ai quali abbiamo potuto intervenire con una cifra minima che recupereremo dallo sbigliettamento: incassi che saranno destinati sempre al recupero funzionale del Castello Ursino”. Anche Marella Ferrera condivide il sentimento di gratitudine nei confronti di tutti gli imprenditori, grandi e piccoli, che hanno aderito alla sua chiamata per sostenere il progetto Modigliani. “Un grazie particolare al direttore del Teatro Stabile, Giuseppe Di Pasquale, che ha messo a disposizione della mostra tecnici e maestranze guidati dal direttore degli allestimenti scenici Franco Buzzanca che in questi giorni hanno lavorato notte e giorno per arrivare puntuali all’inaugurazione di oggi”.

Per Christian Parisot, presidente degli Archivi Modigliani di Roma e Parigi, il “miracolo” della mostra di Catania è “tutto nelle mani di Marella Ferrera, che ha saputo cucire i desideri di tanti attraverso un invisibile filo d’oro. Quella di Catania è la seconda di una serie di mostre che gli Archivi stanno inaugurando in questi giorni: ieri a Praga, oggi Catania e il 18 dicembre quella del MART di Rovereto organizzata dalla direttrice Carla Belli e da Flavio Fergonzi che darà una esauriente presentazione delle sculture di Modigliani e del periodo dell’arte negra”. In merito alle polemiche degli ultimi giorni su quella che l’Osservatore Romano ha definito una “frettolosa attribuzione a Modigliani” del Ritratto di Agatae, Parisot ricorda come la prima autenticazione fu fatta negli anni Settanta dalla stessa figlia di Modigliani, Jeanne, e che l’equivoco è nato da una errata interpretazione del fatto che la lettera fosse indirizzata o meno a Modigliani. “Questo è l’equivoco – spiega Parisot – la lettera è del 1876 e non ha niente a che vedere, nei suoi contenuti, con Modigliani. L’artista riceve, forse per posta dal fratello che visse a Catania per un periodo, questo documento su una magnifica carta che lui riutilizza, disegnandovi sopra la Agatae, come ha fatto per dieci, dodici volte nello stesso anno, il 1919. Siamo in periodo post-bellico e la carta, soprattutto quella di pregevole fattura, scarseggia. Così gli artisti disegnano dove capita: spartiti musicali, menu dei ristoranti, ricevute dei negozi. La mostra di Catania racconta anche questo grazie ai documenti della famiglia riuniti da Jeanne e adesso custoditi dagli Archivi”.

Gibiino ha presentato i 7 disegni di Modigliani prestati alla mostra del Castello Ursino dai collezionisti siciliani da lui coordinati. “Opere già prestate a esposizioni internazionali di gallerie e musei ma mai esposte in Sicilia”.


 
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