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SDISONORATA SOCIETA

“SDISONORATA SOCIETA”

Domenica 30 gennaio alle ore 18 a PALERMO presso la libreria del Kursaal Kalhesa, al Foro Umberto I n°21, presentazione del libro “Sdisonorata Società” di Gianpiero Caldarella, con prefazione di Giancarlo Santalmassi e illustrazioni di Leonardo Vaccaro, pubblicato da Navarra Editore nella collana Officine. All’incontro saranno presenti Gianpiero Caldarella, Giancarlo Santalmassi, Mila Spicola e Ottavio Navarra. Coordinerà Eleonora Lombardo.

Dalla prefazione di Giancarlo Santalmassi:

“Leggere ‘Sdisonorata Società’ ci farà entrare nella cultura siciliana (la cui importanza è fondamentale come riconobbe Falcone: devi conoscere il nemico per batterlo) dalla porta, anzi dal buco della serratura delle piccole quotidianità. Attenzione: non è la porta di servizio, ma lo stillicidio delle cose piccole di ogni giorno, grandissime per ogni singolo individuo, e che alla fine fanno ‘cultura’.”
Note sul libro dalla bandella di copertina:

“Nella primavera del 2007 nasceva il “Pizzino” radiofonico, su Radio24, in qualche modo “compare” dell’omonimo mensile di satira cartaceo fondato a Palermo. Per due anni, ogni fine settimana è andata in onda una strana rubrica di un paio di minuti dove, spesso marcando l’accento siculo, veniva raccontato un fatto, un affare, uno stato d’animo, un imbroglio, un’epopea burocratica senza quel distacco passionale, quella “distanza” che è propria del tipo di discorso giornalistico. Va bene prendere  in giro il politico, il mafioso, il grande imprenditore o il potente uomo di chiesa, ma a questa satira non poteva sfuggire l’uomo qualunque, il burocrate, il conducente di autobus, il medico di famiglia, tutti coloro con cui si entra in contatto nella quotidianità. Piccoli comportamenti, insomma, non importa se penalmente rilevanti. In fondo sono i piccoli gesti -come accettare o rifiutare un caffè ad esempio- quelli che creano i modelli di comportamento fondanti di una società. Anche la mafia non sfugge a questa regola. Questo libro raccoglie gran parte di quelle rubriche radiofoniche e racconta un po’ di questa “sdisonorata società” a partire da sud, risalendo verso un nord che si sta lentamente meridionalizzando, pur continuando a detenere il primato economico. Non si spiegherebbero altrimenti i consigli comunali sciolti per infiltrazioni mafiose in Veneto, i palazzi nuovi crollati a L’Aquila perché imbottiti di cemento depotenziato, la ricerca diffusa di una raccomandazione per lavorare, l’imbarazzo che accompagna il lancio di quella grande opera che è l’Expo a Milano. Neanche fosse il ponte sullo stretto di Messina. A poco a poco stiamo diventando tutti una cosa.”

Dalla recensione su “la Repubblica”, edizione di Palermo, del 23 gennaio:

“Lo scoppio di ilarità non tarda però a tramutarsi in turbamento non appena ci si ferma per un attimo a riflettere. L’escalation di informazioni condite da un’ironia feroce ci trapassa come una raffica di mitragliatrice.”

Note sull’autore dalla bandella di copertina:

Gianpiero Caldarella nasce in Svizzera nel 1973, cresce a Isnello (PA) e cerca invano di maturare a Palermo, città che lo adotta senza passargli però alcun alimento. Giornalista professionista e autore di satira, ha fondato e diretto il mensile Pizzino, premiato nel 2006 a Forte dei Marmi come migliore pubblicazione satirica in Italia. Nel 2007 a Fucecchio (FI) riceve il premio Montanelli giovani. Con Sergio Staino dirige per due anni il settimanale di satira “Emme”, supplemento de “L’Unità”. Nel frattempo, chiamato da Giancarlo Santalmassi, cura la rubrica di satira “U pizzinu” su Radio24 dove ogni settimana, dal 2007 al 2009 si ostina a perforare i luoghi comuni con la sua voce cavernosa. Naturalmente fallisce nei suoi intenti, persino in quello di procurasi un’ulcera. Nel tempo libero, che è tantissimo, si dedica ad alcune campagne di demoralizzazione pubblica, da quella per la vendita responsabile del voto alla proposta di utilizzare la barca del sindaco di Palermo, Diego Cammarata, per il Festino di Santa Rosalia allo striscione “I love Milingo”, sequestrato dalla Digos per ragioni di collezionismo militante. Nella vita non farà mai nulla di importante. Si permette persino di sconsigliare l’acquisto di questo libro perché “ il cattivo odore che lascia dopo averlo bruciato è davvero insopportabile”.

Giancarlo Santalmassi:

In RAI dal 1961 al ’99. La mattina del 16 marzo 1978 annunciò per primo in tv la notizia del rapimento di Aldo Moro. Si occupò anche dell’attentato a Giovanni Paolo II e della tragedia di Vermicino (1981), seguita per tre giorni in diretta televisiva dall’intero Paese. Nel 1982 riceve il premio Cronista dell’anno. Nel 1994 viene nominato vicedirettore dei GR RAI e nel 1998 direttore di Radio RAI. Lì darà vita al programma radiofonico Zapping.

Nel 1999 passa a Radio 24, dove conduce le trasmissioni Hellzapoppin e Viva Voce fino al 2003.
Rientra nell’ottobre 2005 da direttore e introduce l’originale e apprezzatissima rubrica di Lettere al direttore. Fa rinascere la trasmissione Viva Voce, poi assegnata ad Alessandro Milan e le rubriche Una poltrona per due e i Furbetti del quartierino, con la quale nel 2006 vince il premio di Satira di Forte dei Marmi. Durante la trasmissione del 5 aprile 2006 è protagonista di un litigio in diretta con Giulio Tremonti. Successivamente a questo verrà rimosso dalla conduzione del programma nell’ottobre 2008. Collabora con El Pais.

Mila Spicola:

Architetto e insegnante presso la scuola media S. Quasimodo, dopo aver insegnato presso la scuola media Padre Puglisi nel quartiere Brancaccio di Palermo. Autrice del libro “La scuola s’è rotta”, edito da Einaudi. Collabora con la rivista Micromega e scrive, dall’agosto 2010, sul quotidiano L’Unità su tematiche inerenti la scuola. Tiene il blog “la ricreazione non aspetta” sul sito on line dello stesso quotidiano. Autrice e conduttrice di “spicolature”, pillola editoriale andata in onda su Radio24 durante la direzione di Santalmassi.

 
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