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Noi per le donne

Sarà visitabile  fino al 26 marzo nella Cavallerizza di Palazzo Sant’Elia a Palermo, la mostra Noi per le donne in esposizione le opere di 23 artiste, a cura di Anna Maria Ruta (con testo critico in catalogo di Marina Giordano), organizzata dai Service Club di Palermo (Inner, Rotary, Soroptmist, Lions, con la collaborazione delle “Ande” e dell’Associazione Volo). L’esposizione è allestita per beneficenza in favore dei bambini affetti da malattie oncologiche (Progetto Ibiscus).

Il ratto di Proserpina
In foto l’opera Il Ratto di Proserpina

“Correva l’anno 2012 – scrive Anna Maria Ruta nel testo del Catalogo – quando chiusi, anche se non definitivamente, le mie ricerche su alcune artiste del passato operanti a Palermo e in Sicilia dal 1850 al 1950. Mi avevano affascinato e intrigato con le loro vite e le loro opere, con le difficoltà incontrate per uscire fuori dal guscio domestico, nel desiderio e nel tentativo di affermarsi. Artiste del passato. Oggi, su sollecitazione del Club femminile Inner Wheel Palermo, che ha quest’anno come tema operativo Noi per le donne, e di quasi tutti gli altri Service Club della città, torno ad occuparmi di artiste questa volta dell’oggi e con scopo benefico …  scegliendole in un ampio arco generazionale – aggiunge la curatrice – che comprende anche alcune giovanissime e naturalmente alcune socie dei Club, mi è piaciuto integrarle e metterle a confronto, creando un piccolo (e certo, ahimè, incompleto) panorama di quello che la città, anzi alcune città siciliane oggi possono offrire nel campo della pittura al femminile. Della sola pittura sì, perché per motivi contingenti, ho preferito lasciar da parte per altre avventure espositive le scultrici e le fotografe. Molte altre, specialmente fra le giovani, meritavano di essere invitate ad esporre, ma gli spazi a nostra disposizione e i tempi brevi per l’organizzazione hanno impedito la loro partecipazione, non sempre il loro coinvolgimento. Così sono riuscita a mettere insieme più di venti pittrici o pittore, come mi piace chiamarle, che hanno confermato, specialmente sul tema “donna”, la tendenza attuale nell’arte, pur nella libertà e nella varietà stilistiche, a seguire percorsi figurativi, con poche fratture formali e ricerche sperimentali eversive. In un momento di crisi, come questo, forse il rifugio più sicuro nel noto e facilmente leggibile aiuta ad andare avanti e a cercare nella propria immagine la spinta alla creatività”.

Visitabile dalle ore 10,00 alle 13,30, e dalle ore 16,00 alle 19,30. Il sabato e la domenica sarà aperta fino 2 al marzo e nelle giornate dell’8 e del 9 marzo. Ingresso libero.

 

 

 
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