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Musica russa per l’OSS

La musica russa del primo Novecento  è protagonista del prossimo concerto dell’Orchestra Sinfonica Siciliana, in programma al Politeama Garibaldi di Palermo venerdì 11 gennaio alle ore 21.15. La direzione è del giovane direttore brasiliano Carlos Prazeres (in foto), direttore principale dell’Orchestra Sinfonica di Bahia. Stravinskij, Prokof’ev e Khachaturjan  gli autori scelti per la serata che si aprirà con le note del Concerto per pianoforte e orchestra di Stravinskij, eseguito dal giovane pianista Giuseppe Albanese. La prima esecuzione ebbe luogo nella “Salle Pleyel” di Parigi, il 6 dicembre 1929, con l’Orchestra sinfonica della capitale francese diretta da Ernest Ansermet. Stravinskij stesso fu solista al pianoforte, mentre le successive esecuzioni videro per lo più l’autore come direttore d’orchestra e il suo terzo figlio, Soulima, come apprezzato solista. La serata musicale proseguirà con l’esecuzione della suite Liutenant Kijè che Prokof’ev elaborò in duplice versione, di cui una usa la voce del baritono e l’altra quella del sassofono tenore in funzione solistica. La Suite, in cinque movimenti, segue lo svolgimento dell’omonimo film russo diretto da Alezandr Faintsimmer, ricavato dalla novella di Yury Tynyanov. Fu eseguita per la prima volta a Parigi nel 1937. L’ultima pagina musicale in ascolto è del georgiano Aram Khachaturjan: la Masquerade, eseguita in forma di Suite in cinque tempi. Ispirata a un brano del poeta e compositore russo Mikhail Lermontov, ebbe la sua prima esecuzione il 21 giugno 1941 al Teatro Vakhtangov di Mosca.

Ricordiamo ai lettori che sempre l’11 gennaio alle ore 20.00 nella Sala degli Specchi avrà luogo la conversazione musicale dal titolo “Il Concerto per pianoforte di Stravinskij: maschere e riti del neoclassico”, tenuta da Maurizio Biondi . Durante la conversazione si parlerà proprio del concerto noto come “Capriccio”, composto a Nizza tra il 1926 e il 1929 , che verrà eseguito dopo, nel corso della serata.

Il concerto replica sabato 12 gennaio alle ore 17.30.

Ingressi al botteghino da €10,00 a € 25,00. Riduzioni per junior, senior, enti convenzionati e possessori di carte sconto.

NOTE D’AUTORE

Carlos Prazeres, direttore

Uno dei direttori brasiliani più richiesti della sua generazione, Direttore Principale dell’Orchestra Sinfonica di Bahia, Prazeres è stato anche il direttore assistente della Symphony Orchestra Petrobras di Rio de Janeiro dal 2005. Ha condiviso il palco con artisti come Antonio Menezes, Rosana Lamosa, Fabio Zanon, Augustin Dumay, Wagner Tiso, João Bosco, Ivan Lins, Stanley Jordan, e Milton Nascimento, tra gli altri. Come direttore ospite, Carlos Prazeres ha diretto importanti ensemble sinfonici: l’Orchestre National des Pays de la Loire in Francia, l’Orchestra Cherubini e l’Orchestra Internazionale di Riva del Garda Festival, Youth Orchestra of the Americas, Junge Philharmonie Salzburg, Filarmonica di Buenos Aires / Teatro Colón, Filarmonica di Montevideo, Filarmonica di Bogotà, Orchestra Sinfonica di Porto Alegre, l’Orchestra Sinfonica del Teatro Nazionale Claudio Santoro, a Brasilia, Orchestra Sinfonica di Bahia, OSUSP, Amazonas Philharmonic, la Sinfonica di Campinas, Jazz Orchestra Sinfonica di São Paulo, l’Orchestra del Festival di Musica Santa Catarina. Prazeres è laureato in oboe alla UNIRio e ed è stato studente della Fondazione VITAE durante i suoi studi universitari presso l’Accademia di Berlino Philharmonic Orchestra / Fondazione Karajan. È stato solista per la Barock Orchester Berlin, Orchestra Sinfonica di Petrobras, Orchestra Sinfonica Brasiliana e per il teatro Municipale di Rio de Janeiro.

Giuseppe Albanese, pianoforte

Vanta un curriculum di studi straordinario: a 17 anni votazione di 10 e lode e menzione d’onore al diploma di pianoforte al Conservatorio “G. Rossini” di Pesaro; a 18 anni votazione di 60/60 alla maturità classica; a 23 anni diploma “Master” all’ Accademia Pianistica di Imola e votazione di 110 e lode alla laurea in Filosofia (con dignità di stampa della tesi sull’ Estetica di Liszt nelle “Années de Pèlerinage”); a 25 anni Professore universitario a contratto di “Metodologia della comunicazione musicale”.  Nutrito e considerevole il suo palmarès di premi ottenuti: spiccano in particolar modo il “Premio Venezia” (assegnato nel 1997 all’unanimità da una giuria presieduta dal Mº Roman Vlad al miglior e più giovane tra i diplomati dei conservatori d’Italia), e, soprattutto, il primo premio nel 2003 al “Vendome Prize” (presidente di Giuria: Sir Jeffrey Tate) con finali a Londra e Lisbona: un evento definito da “Le Figaro” il concorso più prestigioso del mondo attuale. È stato già invitato per recital e concerti con orchestre da autorevolissime ribalte internazionali quali – tra gli altri – il Metropolitan Museum, la Rockefeller University e la Steinway Hall di New York; l’Auditorium Amijai di Buenos Aires; la Konzerthaus di Berlino; la Laeisz Halle di Amburgo; la Philharmonie di Essen; il Mozarteum di Salisburgo; St.Martin in-the-fields e la Steinway Hall di Londra; la Salle Cortot di Parigi; la Filharmonia Narodowa di Varsavia; la Filarmonica Slovena di Lubiana; la Gulbenkian di Lisbona; il Cenart di Mexico City; il Teatro della Musica Araba del Cairo. Negli ultimi tempi il Mº Albanese si è distinto per essere stato l’unico pianista della sua generazione a essere invitato a suonare in ben dieci primari Enti Lirici: il Petruzzelli di Bari, il Comunale di Bologna, il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, il Carlo Felice di Genova, il Teatro San Carlo di Napoli, il Massimo di Palermo, il Teatro dell’Opera di Roma, il Verdi di Trieste, la Fenice di Venezia, l’Arena di Verona. Collabora con direttori di livello internazionale del calibro di Christian Arming, James Conlon, Lawrence Foster, Will Humburg, Dmitri Jurowski, Julian Kovatchev, Alain Lombard, Othmar Maga, Matthieu Mantanus, Anton Nanut, Tomas Netopil, George Pehlivanian, Hubert Soudant, Pinchas Steinberg, Michel Tabachnik, Jeffrey Tate, Jurai Valcuha, Jonathan Webb, Andriy Yurkevych, ecc.

 
Comments

Due artisti giovanissimi con un curriculum incredibile !!!

bisogna riconoscere che l’OSS da’ molto spazio ai giovani talenti.

Assolutamente si, d’altra parte bisogna anche dare spazio ai nuovi talenti

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