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I luoghi e la forma dell’essere

Sabato 12 Febbraio alle ore 18,00 presso i saloni espositivi di Villa Niscemi sarà  inaugurata la mostra personale di Chiara Leto “I luoghi e la forma dell’essere”, promossa dall’Associazione Artistica Culturale Maestri D’Arte e presentata dal Prof. Joan Abellò Juanpere , dal Prof. Arnau Puig e dal Prof. Michele Romano

Il percorso espositivo presenterà venti lavori,  frutto della produzione e della continua ricerca dell’artista palermitana, la collezione verrà presentata il prossimo Marzo con una personale presso la Certosa a Bagheria e a Giugno al Gan “Galleria d’Arte Contemporanea” di Noto.

Joan Abellò Juanpere: “Mi sembra anche che sia un’artista preoccupata dell’identità della sua attività. Se ha connotato il suo buon lavoro, non è perché venga relegato nella categoria dell’artigianato; le sue opere – per quanto presentino analogie con bozzetti e graffiti – sono il risultato di meditazione, intelligenza e sensibilità. I richiami storici al Barocco non sono forzati, ma intenzionali. La sua dedizione professionale alla conservazione del patrimonio artistico è un altro argomento che la immerge nella sua atmosfera vitale e ci conferma nelle convinzioni suggerite ”.

Arnau Puig:  “Davanti a queste figure in cui si percepisce l’anima (come era riuscito a realizzare nei suoi bozzetti Michelangelo), questo respiro traspare, si fa visibile, si impianta nella retina di chi guarda. I colori dell’artista che rendono questi effetti sono in genere terrosi, oscuri, molto diversi da quelli che ho avuto modo di ammirare quando mi trovavo a Valencia, città spagnola del Mediterraneo, terra nella quale i pittori optano quasi sempre per toni caldi, dinamici, allegri. Forse per mettere in luce il contrasto tra la complessa, aggressiva, oscura, sempre belligerante e attiva storia della Sicilia, terra natale dell’artista, e il suo ambiente, Chiara Leto ha scelto i colori della sua terra calda e dinamica, le turbolenze dei terra di siena, allusivi del concentrato e del disperso. Forse una scelta indotta anche dalla narrazione che permette lo spirito barocco, che tramite le tortuosità della sua complessità formale esprime il recondito di ogni anima: quello che si apprezza sempre in queste opere”.

Michele Romano:  “Non a caso, la Leto rievoca fetali trattati leornadeschi e  materiche fisionomie picassiane, ma la particolare cifra stilistica della Leto si traduce in una trascrizione segnica, dove la monocromia della terra induce ad una primaria forma del vissuto, ad un rivisitazione freudiana dell’essere, che legge nella sua gestazione generatrice quel senso di energia ancestrale, quel senso dell’anima che si trasmuta in corporalità visiva”.

Villa Niscemi piazza dei Quartieri 2  PALERMO

Visitabile  fino al 18 Febbraio

Dal lunedì al sabato dalle 10,00 alle 16,00
domenica 10,00 alle 13,00

 
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