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FARE UN BAMBINO

sabato 22 gennaio ore 18.00

BOCS, box of contemporary space via grimaldi 150   CATANIA

FARE UN BAMBINO

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Una performance di Alessandra Cianelli

“Sul piano formale la performance è sviluppata come un gioco infantile: fare un bambino è letteralmente formarlo col sapone. Su un tavolo da mercato alcune saponette, una conca e una brocca di vetro piena d’acqua, un panno bianco piegato un diaproiettore coperto da una scatola di plexiglass latte, una pistola per la colla a caldo, alcune buste, etichette, alla destra del tavolo, uno schermo piatto 16/9, alla sinistra ombre proiettate dal diaproiettore”

Fare un bambino e’ la creazione tout-court.

Il progetto e’ una riflessione sul potenziale creativo e sul (tentativo di) controllo culturale e sociale che si esercita consapevolmente o inconsapevolmente o a cui ci si consegna attraverso la medicalizzazione della gravidanza, sul fare riproduttivo e sul fare creativo, sul sistema-mercato dei bambini (riproduzione) e sul sistema-mercato degli artisti (produzione). Il potenziale indifferenziato che si esprime come stato caotico di sospensione e oscillazione tra quello che esiste e’ quello che non esiste e’ il livello delle paure più profonde. La gestione di queste paure, a livello sociale e individuale può essere agito attraverso il controllo (coercizione) oppure attraverso la maestria (termine linguisticamente legato al fare artistico: capacita’ di essere in e seguire un processo creativo).


Un seme può nascere o non nascere. Un embrione  è un seme nascosto, è un’intuizione, è una possibilità: è vita e non vita allo stato indifferenziato.

Lo stato indifferenziato per eccellenza è quello liquido dell’acqua del mare (see flower), vitale e silenzioso scuro e ricco, autosufficiente e caotico come quello della placenta. L’acqua che lega e scioglie tutto è il naturale memorial di tutto quello che è, che non è, che potrebbe essere. Un embrione (o un intuizione), è soprattutto un eterna possibilità: un condizionale per sempre. Questo lavoro è un memorial delle nostre possibilità, delle nostre potenzialità della paure di quello che non conosciamo e non possiamo conoscere se non facendolo.

BIO

Alessandra Cianelli vive e lavora a Napoli. Ha lavorato come scenografo e costumista nel cinema e nel teatro.

Dal 2004 produce progetti di arte contemporanea, combinando mezzi e tecniche analogiche  tradizionali (scultura, fotografia, video, pittura e disegno), nuovi media e tecnologie digitali con pratiche relazionali (azioni, performance, laboratori). Negli ultimi progetti pratiche partecipative, performance e sperimentazione video sono le forme per esplorare la società contemporanea in rapporto a identità, memoria, processi antropologici di costruzione di mito e rito, con particolare attenzione ai processi che coinvolgono le aree rurali.

L’associazione culturale beBOCS

BOCS, box of contemporary space, è uno spazio esterno al circuito espositivo tradizionale. Il primo “artist run space” a Catania.

Un contenitore “crudo” e versatile, dove al suo interno le produzioni artistiche interagiscono a 360°. BOCS è  uno spazio gestito da artisti, lasciato allo stato grezzo dal punto di vista architettonico ma ricco da un punto di vista progettuale di enormi potenzialità. Lo spazio cresce e si modifica grazie alle collaborazioni, agli interventi e alle sperimentazioni dei vari artisti che, di volta in volta, verranno ospitati  o  presenteranno un loro progetto. L’associazione vuole essere una risposta alla carenza di spazi destinati agli artisti emergenti, ampliando il raggio d’azione locale verso l’estero puntando così ad un proficuo scambio culturale.

 
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