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Ad Agrigento un’Antologia breve

Piero Zuccaro, sospensione 2007 olio su tela 100x120 cm, LL

Le opere di Piero Zuccaro in mostra alle  Fabbriche Chiaramontane di Agrigento dal 26 luglio al 14 settembre. Grandi tele, piccoli pastelli e in prima assoluta, la videoinstallazione “Flyby”, cuore pulsante del progetto espositivo della mostra Antologia breve, a cura di Marco Meneguzzo. Vernissage  sabato 26 luglio alle ore 19.00. Da sempre attratto dalla superficie della pittura e dalle suggestioni dell’acqua e dei suoi riflessi – persino quelli più inquietanti, come le chiazze oleose di darsene e pontili che lo affascinavano sin da bambino – Piero Zuccaro  riunisce per questa esposizione alle FAM i lavori degli ultimi sette anni: il ciclo dei “Relitti”, studi sulla luce e i suoi riflessi attraverso il medium acqua; quello delle “Cattedrali”, studi sui “corpi-oggetto immersi nello spazio”; e piccoli pastelli su tela, realizzati come appunti nella lavorazione delle grandi tele.

Alle FAM in mostra una trentina di opere di Zuccaro. Per descriverle Meneguzzo usa il termine “fluidità” che, dice, “accomuna ogni suo dipinto sin dagli esordi, negli anni Novanta”. E non solo. “E’ fluidità del corpo nello spazio – spiega il curatore – anche l’arte della danza che Zuccaro, nella sua biografia, racconta di aver studiato con la guida della coreografa Donatella Capraro, coautrice e attrice di “Flyby”, il video ambientale presente in mostra”. Ed è proprio nella pittura di Zuccaro che la fluidità citata da Meneguzzo si fa visibile. “Nelle “paste alte” – scrive nel saggio in catalogo – stese a spatola del colore a olio, nel movimento sinuoso che resta fissato in ogni pennellata, nella stessa scelta dell’olio, che non si asciuga mai e la cui lucentezza fa scivolare la luce sulle creste e sugli avvallamenti creati dal colpo di spatola, nell’idea di mescolare i pigmenti sino ad ottenere un colore mescolato, persino “sporco”, che è però il risultato di mille colori che si sono amalgamati”.

A parlare di “Flyby”, l’opera-video in anteprima alle FAM di Agrigento, è il curatore indipendente Antonio Sarnari che ha organizzato e collaborato alla mostra. “Si tratta – spiega Sarnari – di una vera manipolazione pittorica del linguaggio video, con cui Zuccaro ha deformato le immagini “mobili”, a favore della tensione pittorica. La selezione delle opere propone quindi un primo momento, in cui le tele sono state dipinte osservando i “corpi-oggetto”, attraverso le immagini fotografiche e i video; poi le opere-video, influenzate e costruite secondo i linguaggi pittorici; infine le opere recenti, maturate dopo l’esperienza di Flyby.
Alla mostra di “Piero Zuccaro. Antologia Breve” – realizzata dall’associazione Amici della Pittura Siciliana dell’Ottocento in collaborazione con Tecnica Mista – è dedicato il catalogo con presentazione critica del curatore, Marco Meneguzzo, docente dell’Accademia di Brera a Milano.

Gli spazi delle Fabbriche Chiaramontane di Agrigento saranno aperti da martedì a domenica, dalle 11 alle 13 e dalle 17 alle 21. Chiusi i lunedì e a Ferragosto. L’ingresso è gratuito.

 

NOTE D’AUTORE

Piero Zuccaro nasce a Catania nel 1967 dove si diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti.
Durante gli anni di studio all’Accademia entra in contatto con l’ambiente artistico catanese; qui incontra il maestro Franco Sarnari importante guida per la crescita della ricerca pittorica. L’incontro con artisti degli anni 60/70 da Guccione a Ruggeri a Forgioli a Consagra lo porta a confrontarsi con il panorama artistico e di critica nazionale ed internazionale. La musica e la danza entrano nel percorso formativo con la frequentazione del maestro Franco Battiato e la collaborazione della coreografa Donatella Capraro.
Il percorso di ricerca muove i primi passi dai maestri dell’Informale europeo degli anni Cinquanta, da De Stael a Burri a Morlotti, passando attraverso lo studio del primo Mondrian che incarna figurazione e astrazione insieme. Nel 1997 una personale alla galleria Andrea Cefaly di Catania, sottolinea l’interesse per i soggetti osservati al porto: il mare stagnante pieno di petrolio, i riflessi sull’acqua scura.
L’immagine riflessa, in particolare, diviene tema dominante e luogo della ricerca; una ricerca condotta a volte con aperture verso l’astrazione, come non ha mancato di rilevare Piero Guccione in un suo scritto, pubblicato nel catalogo della personale del 1998 alla Galleria Nuova Figurazione di Ragusa.
Tra le esposizioni più significative si segnalano: Pitture, curata da Marco Goldin, Casa dei Carraresi, Treviso; Sulla Pittura. Artisti italiani sotto i quarant’anni, a cura di Marco Goldin, Palazzo Sarcinelli, Conegliano; Il Gruppo di Scicli, curata da Marco Goldin a Palazzo Sarcinelli a Conegliano; Piero Zuccaro Opere 1997-2004, a cura di Guido Giuffrè, Galleria Gianluca Collica, Centro per l’Arte Contemporanea Palazzo Fichera, Catania; Il Paesaggio Italiano Contemporaneo, a cura di Marco Meneguzzo, Palazzo Ducale, Gubbio; Piero Zuccaro opere 2006-2008, a cura di Massimo Riposati, Scuderie Aldobrandini, Frascati (Roma); Barlumi di Materia, a cura di Alberto Dambruoso, galleria Russo, Roma. 54 Biennale di Venezia a cura di Vittorio Sgarbi, galleria d’arte contemporanea Montevergini, Siracusa.
La ricerca in quest’ultimo periodo si orienta verso lo studio di architetture ed elementi immersi o galleggianti come relitti in acqua. Sono immagini che, se assumono una nuova identità nella scomposizione della forma, si appropriano, al contempo, dello spazio circostante in un processo di dilatazione che supera lo spazio fisico che le contiene e le rappresenta.

 In foto: Piero Zuccaro, sospensione 2007 olio su tela 100×120 cm.
 
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