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A teatro: per non morire di mafia

In scena al Teatro Stabile di Catania  lo spettacolo tratto dal libro dell’ex Procuratore nazionale antimafia Per non morire di mafia,  Sebastiano Lo Monaco dà voce alla lezione di Pietro Grasso. La regia è di Alessio Pizzech, la versione scenica di Nicola Fano. Al Verga dall’8 al 13 aprile

Sebastiano Lo Monaco - foto di Margherita Mirabella

Sebastiano Lo Monaco – foto di Margherita Mirabella

Un monologo di riflessione e denuncia che sottolinea la vocazione sociale del teatro verso il recupero di un senso civico e civile. Questo il nucleo da cui muove Per non morire di mafia, pièce tratta dal libro scritto dall’ex Procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso.  Il Teatro Stabile di Catania ne ospiterà l’allestimento scenico dall’8 al 13 aprile alla sala Verga. Lo spettacolo è prodotto da Sicilia Teatro, mentre l’adattamento drammaturgico è firmato da Margherita Rubino. Le scene sono curate da Giacomo Tringali, i costumi da Cristina Darold, le musiche da Dario Arcidiacono, le luci da Luigi Ascione e i canti tradizionali da Clara Salvo.

«Il tempo della finzione – spiega il regista Alessio Pizzech – corrisponde perfettamente allo sviluppo dell‘intera opera che si dipana così tra il momento didattico, quello comico e quello che definirei tragico nel senso antico della parola. Una sottile ironia colora talora la narrazione ed il protagonista si pone al centro di una rivoluzione copernicana che ribalta la visione più praticata della mafia e del malessere sociale che avvolge il nostro paese. Come un nuovo Galileo, egli ci offre un nuovo telescopio per scrutare l’universo che ci circonda: egli ci permette di sapere. Un racconto che parte dalla Sicilia per aprirsi alla globalizzazione, verso un orizzonte di riferimento in cui si compie la tragedia contemporanea del fenomeno mafioso. La grande storia si intreccia alla storia del singolo fatta di paure, di scelte familiari, di piccoli atti di coraggio, determinando così l’emergere, nel fluire della coscienza del personaggio, di parole chiave che in modo inequivocabile dimostrano l’attualità della parola di Grasso».

Quando comincia la nuova mafia? Come ha cambiato la vita della Sicilia e dell’Italia? Che cosa ci resta ancora da fare e da sperare per sconfiggerla? Le domande poste da Pietro Grasso trovano risposta in un viaggio appassionante in cui lo spettatore, attraverso il racconto vivo e attuale di un uomo che dell’antimafia ha fatto la sua scelta di vita, diventa un testimone sociale. Un’analisi coraggiosa e lucida delle complesse dinamiche mafiose, dei fenomeni culturali, sociologici, antropologici tipici del meridione e che ne hanno caratterizzato le origini, fino alle attuali alleanze con i grandi sistemi economici e politici.

 

 

 
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